La sarcopenia in caso di infortunio: come affrontarla, il ruolo della creatina

La sarcopenia in caso di infortunio: come affrontarla, il ruolo della creatina

La massa muscolare si costruisce con l’allenamento e una corretta alimentazione. Essa può andare incontro a processi di declino tipici dell’invecchiamento, ma che sono certamente favoriti anche da errori alimentari e da un esercizio inadeguato.
In termini clinici tale declino è detto sarcopenia, termine viene dal greco σάρξ (“sarx”, cioè “carne”, “muscolo”) e da πενία (“penìa”, “privazione”). Diagnosticabile attraverso l’esame obiettivo e l’anamnesi del paziente, può essere almeno in parte contrastata nel corso dell’invecchiamento con un’adeguata dieta e mantenendosi in attività.

Il recupero dopo infortuni

Anche gli sportivi in salute possono andare incontro a un calo della massa e a una compromissione del metabolismo muscolare, ad esempio in periodi di stop imposti da infortuni, pur senza arrivare a una sarcopenia conclamata.
Anche per loro l’alimentazione ha un ruolo di prevenzione, specie dopo incidenti che impediscono di mantenersi in allenamento. In questi casi accanto a un leggero calo della massa muscolare si possono sperimentare debolezza e riduzione della resistenza.
Dopo un infortunio è quindi importante prevenire un declino che nei casi estremi potrebbe sconfinare in atrofia muscolare e conseguente compromissione del tessuto contrattile, sostituito progressivamente da tessuto adiposo e fibroso.
Peraltro la sarcopenia vede anche una alterazione nel metabolismo delle cellule muscolari che vanno incontro a stress ossidativo con la formazione di radicali liberi.

Favorire il recupero muscolare

È quindi chiaro che quando uno sportivo, specie se non giovanissimo, affronta una fase di arresto legata a infortuni non dovrebbe mai fermarsi del tutto: occorre infatti tentare, nel limite del possibile, di continuare un allenamento dei gruppi muscolari non direttamente coinvolti dall’incidente favorendo così al contempo una ripresa graduale ma costante delle attività.
Accanto a questo occorre continuare a nutrirsi bene, evitando l’eccesso calorico così da scongiurare il rischio sovrappeso, che in una fase di stallo potrebbe facilmente sopraggiungere soprattutto se abbiamo superato i trent’anni.
C’è poi il capitolo integrazione: un valido alleato contro la sarcopenia viene infatti dalla creatina.

Cos’è e che azioni ha la creatina

La creatina è un oligopeptide, ampiamente presente nei muscoli ed è sintetizzata da fegato e reni come prodotto intermedio del metabolismo energetico, partendo da arginina, glicina e S-adenosil metionina. Le fonti alimentari di creatina sono carne e pesce.
Tuttavia, anche seguendo una buona dieta non riusciremmo mai a elevare i livelli plasmatici di creatina: ciò richiederebbe infatti un consumo eccessivo di carne e dunque un apporto esagerato di grassi e proteine.
Meglio quindi integrarla, in particolare post allenamento e secondo le indicazioni mediche, in particolare in fasi di recupero muscolare dopo incidenti, infortuni e in generale successivamente a fasi in cui abbiamo allentato la frequenza e l’intensità dell’attività fisica.
La ragione sta nel fatto che la creatina ha la capacità di ridurre le lesioni muscolari attivando alcuni meccanismi cellulari, tra cui la miogenesi, cioè la formazione di nuove cellule muscolari, e l’aumento della sintesi di miosina, una proteina muscolare, con incremento dello spessore delle fibre.

In quali sport è utile integrarla

Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio, sottolineando come l’integrazione di creatina consenta un incremento tanto della massa muscolare quanto della forza nel corso di esercizi quali la panca piana, gli squat e gli stacchi.
La creatina favorisce infatti la resistenza muscolare nelle attività anaerobiche di tipo esplosivo proprio come il sollevamento pesi, ma può in parte essere utile anche nel recupero muscolare in chi si dedica a sport di endurance: è raccomandata anche nella ripresa dell’allenamento in chi si dedica al running, al ciclismo e a sport in cui la componente muscolare e la resistenza giocano entrambi un ruolo decisivo, come accade nel padel o nel tennis.

I minerali e l’arginina per il metabolismo muscolare

In ogni caso va ricordato che l’integrazione di creatina dovrebbe essere affiancata a buon apporto di sali minerali preziosi per il metabolismo muscolare come magnesio e potassio, ma anche di arginina.
Questo amminoacido è infatti necessario alla sintesi del glucosio e contribuisce all’eliminazione dei residui azotati derivanti dal metabolismo proteico, svolgendo anche un’azione positiva nella sintesi dell’ossido nitrico, una sostanza vasodilatante, importante per la performance muscolare e per il recupero dopo gli infortuni.

 

La carnitina nell’esercizio aerobico: perché è utile per chi fa running

La carnitina nell'esercizio aerobico: perché è utile per chi fa running

Running, camminata, ciclismo sono esempi di attività fisica aerobica, in cui cioè prevale la resistenza e il metabolismo energetico cellulare è basato su un adeguato apporto e consumo di ossigeno: i muscoli si muovono in modo ritmico per lunghi intervalli di tempo con conseguente aumento del consumo di ossigeno da parte del corpo, che reagisce accelerando la respirazione e la frequenza cardiaca.
In questo tipo di attività il metabolismo muscolare ha un ruolo centrale: per sostenerlo viene proposta l’integrazione con carnitina.
La carnitina è un derivato aminoacidico, costituente naturale delle cellule. È presente nei muscoli scheletrici, nel cuore e nei reni, ed è sintetizzato nell’organismo dal fegato e dagli stessi reni. Viene inoltre assunto con gli alimenti, soprattutto di origine animale, in modo particolare dalla carne rossa. Ma non solo: è oggi presente in numerosi integratori pensati per gli sportivi.

La carnitina come integratore: perché

Le ragioni per cui può essere utile una sua integrazione nell’attività fisica, in particolare negli sport di endurance, nella corsa e in generale nelle attività intense di tipo aerobico, sta nel fatto che ha potere ergogenico: contrasta così stanchezza, affaticamento, riduzione della massa muscolare e fatica mentale. Il suo impiego è utile per migliorare la resistenza e dunque le performance, favorendo il recupero muscolare in particolare in attività come il running. Inoltre la carnitina contrasta il danno ossidativo indotto dall’attività fisica intensa.

Metabolismo energetico: a cosa serve la carnitina

Un incremento di concentrazione muscolare di carnitina può favorire il trasporto e l’utilizzo degli acidi grassi, destinati principalmente alle cellule del tessuto muscolare. Questa sostanza, infatti, permette agli acidi grassi a catena lunga di entrare nei mitocondri, organuli specializzati delle cellule, per produrre energia necessaria ai processi cellulari e al metabolismo muscolare, immagazzinata e liberata da una molecola chiamata adenosina trifosfato (ATP). Non a caso l’organismo umano concentra la carnitina soprattutto dove serve, quindi nell’apparato muscolo scheletrico e nel miocardio (il muscolo cardiaco).
Inoltre la carnitina è in grado di detossificare i mitocondri dagli scarti derivanti dal processo di ossidazione. Sembra poi che sia in grado di diminuire l’accumulo di acido lattico e di ridurre il danno muscolare dovuto a un ridotto apporto di ossigeno.

Carnitina, arginina, magnesio e potassio

Va però sempre ricordato che una corretta integrazione alimentare, specie negli sport di endurance e nel recupero muscolare, deve essere completa. Accanto alla carnitina, infatti, altri micronutrienti sono fondamentali a questo scopo, molti dei quali presenti insieme a essa in vari prodotti in commercio per l’integrazione degli sportivi che si dedicano ad attività aerobiche di resistenza.
Non possono mancare a tal fine l’arginina così come il magnesio e il potassio, tutti importanti per le prestazioni del tessuto muscolare e per il metabolismo energetico. Aminoacido necessario alla produzione di proteine come il collagene, l’arginina contribuisce alla detossificazione dei residui azotati derivanti dal metabolismo proteico ed è inoltre un potente antiossidante e immunomodulante.
Ha un ruolo chiave nella fase di recupero, incrementando l’afflusso di sangue verso i muscoli. D’altro canto magnesio e potassio, coinvolti in numerosi processi enzimatici alla base dei meccanismi energetici, contribuiscono alla funzionalità muscolare (e quindi anche cardiaca) e del sistema nervoso.

Non bastano gli integratori…

C’è però una precisazione importante da fare, in tema di integrazione di carnitina e di altri nutrienti come arginina, magnesio e potassio: nonostante le prove che mostrano un’innegabile efficacia di questi micronutrienti nelle performance sportive, in particolare nel recupero muscolare specificamente negli sport di endurance, nel running o nel ciclismo, va considerato che l’effetto reale deve sempre essere valutato individualmente. Del resto, la performance sportiva è la somma di un’ampia gamma di fattori di cui quello alimentare è solo uno.
L’integrazione alimentare da sola è importante, ma non sufficiente a ottenere un miglioramento immediatamente misurabile: per questo è fondamentale curare gli stili di allenamento, i fattori psicologici e, più in generale, l’aderenza a corretti e salutari stili di vita.

Magnesio e potassio, perché sono fondamentali per il metabolismo muscolare

Magnesio e potassio, perché sono fondamentali per il metabolismo muscolare

Chi fa sport deve fare attenzione all’alimentazione: ciò che mangiamo può infatti essere di grande supporto al metabolismo muscolare.
Ciò vale, in particolar modo, per chi svolge attività fisica intensa e per chi si dedica a sport di endurance.
Tra tutti gli elementi, forse quelli più strettamente legati all’attività muscolare sono due minerali: il magnesio e il potassio.
Nessuno dei due deve mai mancare nelle giuste dosi all’interno della dieta di uno sportivo. 

Le funzioni dei minerali sui muscoli

Il magnesio è infatti coinvolto in centinaia di processi enzimatici ed è centrale nei meccanismi energetici e nella trasmissione degli impulsi neuromuscolari. Per questo contribuisce a mantenere la normale funzionalità dei muscoli, ma anche a regolare l’attività cardiaca.
Discorso analogo per il potassio, centrale per la funzione muscolare e quella nervosa: da un lato consente di prevenire la debolezza muscolare durante lo svolgimento dell’attività fisica, dall’altro è necessario insieme al magnesio al sostegno delle funzioni mentali.

L’arginina e il recupero muscolare

Quest’ultimo in particolare, un aminoacido, è necessario alla produzione di proteine quali il collagene e di altre componenti biologiche fondamentali come l’insulina e l’emoglobina. Peraltro l’arginina ha anch’essa un ruolo nel metabolismo muscolare, in particolare negli sportivi.
È necessaria infatti alla sintesi del glucosio, contribuisce alla detossificazione dei residui azotati derivanti dal metabolismo proteico e ha un’azione nella sintesi dell’ossido nitrico, con azione vasodilatante.
Ha un’importante funzione antiossidante e immunomodulante, e ciò la rende molto utile in particolare negli sport di endurance e in generale nelle sessioni di allenamento più intense e in caso di gare sportive di lunga durata.

È utile in ambito sportivo perché, tra le altre cose, migliora le performance agonistiche agendo sulla fase di recupero, ritardando la produzione di acido lattico. Ricordiamo infatti che il recupero muscolare rappresenta una fase cruciale nell’allenamento di un atleta, durante la quale è importante reidratare l’organismo, fornirgli le proteine necessarie ma anche “ricaricarlo” con i minerali più adatti alla funzionalità muscolare. L’arginina, peraltro, ha anche la capacità di aumentare l’afflusso di sangue verso i muscoli.

Il recupero dopo un infortunio

Non è tutto: magnesio, potassio ma anche arginina sono centrali nel recupero dopo infortuni e traumi muscolari.
Pensiamo alle contratture muscolari, frequenti negli sport di endurance come ciclismo, running ma anche nel calcio, nel tennis o nel padel.
Meccanismo di risposta allo sforzo molto intenso, la contrattura può dipendere dalle eccessive sollecitazioni, da uno stato di affaticamento del muscolo o dall’insufficiente allenamento o riscaldamento.
In questo caso, così come dopo un semplice crampo muscolare, occorre massaggiare la parte colpita scaldandola, integrando al contempo magnesio, potassio, arginina, carnitina e vitamina C.

Il ruolo della vitamina C

Quest’ultima, generalmente poco considerata dagli sportivi, è invece importante anche a supporto dell’attività fisica intensa. Ricordiamo infatti che l’acido ascorbico – questo il nome scientifico della preziosa vitamina presente soprattutto negli agrumi e in molti vegetali – ha un potente ruolo antiossidante e stimolante la funzione immunitaria.
Pertanto un’integrazione di vitamina C è utile a ridurre la risposta del cortisolo all’esercizio fisico, anche in caso di incidenti, e a supportare molte funzioni necessarie alla salute dei muscoli e dell’apparato scheletrico.
In linea generale va precisato che tutti questi nutrienti sono utili in caso di traumatismi anche a scopo preventivo: un’alimentazione adeguata, la giusta idratazione e un corretto apporto di elettroliti consentono infatti di ridurre il rischio di strappi muscolari o crampi.